Fibrillazione atriale persistente di lunga durata: una bassa frequenza ventricolare predice la sindrome del nodo del seno dopo ablazione
Una sindrome del nodo del seno nascosta può diventare manifesta dopo ripristino del ritmo sinusale mediante ablazione in pazienti con fibrillazione atriale persistente di lunga durata.
Ricercatori hanno valutato l'associazione tra frequenza ventricolare pre-procedurale durante la fibrillazione atriale e la funzione del nodo del seno in questi pazienti.
Sono stati arruolati 102 pazienti con fibrillazione atriale persistente di lunga durata, sottoposti a procedura di ablazione.
In tutti è stata misurata la frequenza ventricolare durante fibrillazione atriale prima dell’ablazione in assenza di farmaci antiaritmici e la funzione del nodo del seno durante lo studio elettrofisiologico e la registrazione ECG-Holter dopo l'ablazione.
I pazienti nel più basso quartile di frequenza ventricolare durante fibrillazione atriale presentavano un tempo di recupero del nodo del seno corretto più lungo (1.06 ± 1.39 secondi ) rispetto a quello dei pazienti con frequenza ventricolari negli altri quartili ( 0.54 ± 0.31 secondi; P=0.006 ) e una frequenza cardiaca media all’ECG-Holter post-ablazione ( a 3 mesi ) più bassa ( 68 ± 9 battiti/min vs 75 ± 10 battiti/min, p=0.01 ).
Durante un follow-up medio di 23 ± 10 mesi, cinque ( 5% ) pazienti hanno avuto necessità di impianto di pacemaker permanente per lo sviluppo di malattia del nodo del seno.
Un’analisi multivariata ha dimostrato che una bassa frequenza ventricolare durante fibrillazione atriale è un fattore di rischio indipendente per la sindrome del nodo del seno ( odds ratio, OR=0,90 per un incremento di 1 battito/minuto nella frequenza della fibrillazione atriale; P=0.04 ). ( Xagena2012 )
Masuda M et al, PACE 2012; 35:1074-1080
Cardio2012